Tuesday, November 07, 2006

A casa

Due ore di riposino...addormentata quando fuori dalla finestra il cielo si iniziava a tinger di rosso e svegliata con le case ormai avvolte dal buio.
Il primo pensiero è che qualcuno è già arrivato a casa nel frattempo, ha sorvolato quel cielo striato in Germania e divenuto notte in Italia. Una frase stampata su un quotidiano tedesco del weekend del 14 ottobre (io quel giorno cambiavo regionali per raggiungere Monaco, io quel giorno non sapevo che oggi ci avrei ripensato con un sorriso sul viso) trovato ieri per caso mentre cercavo carta vecchia per impacchettare un regalo, recita che non è necessario, ma si possono coprire molte distanze per accorgersi che la patria non è nessun luogo, ma un sentimento. Questa sera, con una tazza di latte caldo per cena, della buona musica, qualche chiacchierata con gli amici e un libro di Baricco voglio sentirmi a casa. Il viaggio più lungo che farò è quello dalla camera alla cucina ma sarò a casa, nonostante non ci sia qui nulla che mi parli dei miei luoghi, se non il rumore, che sento or ora, anche se la porta è chiusa, della pasta cruda versata dal sacchetto di plastica in un piatto di ceramica.
In questi giorni è stato più semplice sentirsi a casa a Lipsia, con qualcuno che ti prepara la cena, ti vizia un pò e chiacchiera con te fino a tarda sera. Più facile con l'aroma del caffè la mattina e un abbraccio caldo prima di dormire. Più semplice sentirsi a casa anche a Berlino se in compagnia di due persone davvero speciali che hanno saputo render luminoso anche un weekend gelido e piovoso. Non importa se poi ci si rompe la schiena perchè tocca dormire tra due materassi o se Olly ti ricorda spesso e comunque che sei una frana, nonostante i tuoi sforzi per cercare di comportarti come fanno le persone normali.
"L'ordinaria follia", in reltà, piace anche ai compagni di avventura di questi miei 5 giorni...lo so Olly, lo so, Pietro.
Mi sentirò a casa e ti sentirò vicina con candele dai diversi profumi e un portafoto da appendere al muro, mi sentirò a casa e ti sentirò vicino grazie ad un risotto allo zafferano e una nuova cartella di canzoni che ti piacciono.
A casa, a casa...

3 comments:

fausticchia said...
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fausticchia said...

Il sapore è il profumo della casa, di qualcunque casa si tratti, li porti sempre dentro di te.
Ti voglio bene.

Ottavia said...

Già, Fausta ha ragione.
Ti voglio bene anche io.