Monday, April 30, 2007

Gabbia di matti

Son senza parole. Davvero.
Perchè non si può scrivere una email ai propri studenti e chiedere, quasi supplicando, se è possibile fare 8 minuti in più ad ogni lezione...con tanto di tabella di orari!
Per principio ora le risponderei che quegli 8 minuti in più proprio non posso rimanere in classe, che non si può finire nè alle 15.43, nè alle 17.55!!!
Perchè la mia religione me lo vieta, perchè potrei utilizzare quegli otto minuti per far qualcosa di più costruttivo, perchè anche se il sole tramonta più tardi io voglio tornare a casa esattamente 8 minuti prima, perchè la tartaruga di Olly (ormai l'ha adottata, ma ancora non se ne è accorta...lasciamole credere che sia ancora di Francesca!) mi attende, perchè voglio stare all'aria aperta proprio alle 15.36, perchè poi potrei trovare traffico, perchè voglio la pace nel mondo, perchè il buco dell'ozono è un problema serio!

Mi chiedo: è la professione che rinconoglionisce per bene, visto che di esauriti l'università è piena zeppa o sono gli austriaci un pò "toccati"? O ancora: è colpa di Gorizia?

Purtroppo di gente poco normale non è piena solo l'università.
Stasera ho preso una sgridata perchè era rimasto un pizzichino di mozzarella sulla paletta delle pizze. Voi direte: bhè, è normale, devi pulire bene gli attrezzi! E invece no, erano le 20.30, eravamo in piena serata, il locale era pieno di gente, io non avevo ancora chiesto il dono dell'ubiquità e quel frustrato del mio capo mi si lamenta per un pizzico di mozzarella! Roba da matti!

Se faccio qualcosa di buono nulla, non lo nota mai...appena sbaglio, invece, è pronto a commentare...ma solo quando combino qualche casino non ha altro da fare?
Oltre ad essere frustrato, pignolo e rompicoglioni (quando ci vuole, ci vuole!) è anche bastardo dentro: prova un estremo piacere a farmi notare gli sbagli o le mancanza davanti a tutti.

Poveri noi, se continuiamo così dove andremo a finire!
Sto imparando a diventare più paziente comunque...questa cosa non fa molto bene al mio spirito che, in altre circostanze, manderebbe tutto e tutti a quel paese...ma ho capito che almeno fino ad ottobre dovrò far mia la tecnica dell'autocontrollo.

E poi magari sfogarmi, quando nessuno mi vede...
Argggggggggggggggggggggggggggggg
Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh

Friday, April 27, 2007

Esaurimento galoppante...galoppantissimo!

Mi riaffaccio alla vita da blog.
E questo post ha essenzialmente due funzioni: rassicurare (ma non troppo!) chi ormai mi ha dato per dispersa e riflettere sul fatto che se continuo così invece di entrare nel cancello del convitto è meglio che mi fermi qualche metro prima e mi diriga all'ospedale psichiatrico.
Ma procediamo per ordine.
Allora: son viva! In un modo alquanto discutibile, ma comunque viva e soprattutto in Italia (almeno così dice la segnaletica stradale! Io non ne son molto convinta).
Non mi son data alla vita monastica anche se dormo in una cella, frequento regolarmente le lezioni anche se capisco poco di quel che mi accade intorno e ho trovato un lavoretto in una pizzeria d'asporto. Sì, oltre a perdere il mio tempo a dormire su un banco, ho deciso di farmi sfruttare due sere a settimana, tagliarmi le dita con i cartoni della pizza, storpiare tutti i cognomi della gente che chiama e rendere un pò più complicata e movimentata la vita di quel brontolone del mio capo che ogni tanto si chiede cosa abbia fatto, in che pianeta abitassi, durante i miei passati 23 anni di vita. Nè scuola, nè all'università insegnano a tagliare, sistemare e tenere in equilibrio tranci di pizza, qualcuno glielo spieghi!

La mia vita a Gorizia è esaurimento. Studio, lavoro e tesi. Ed è proprio quest'ultima che mi sta facendo uscire pazza, che mi ruba ore di sonno. Ma si può non chiudere occhio perchè non si riesce a trovare un nome adeguato ad un elefante marino? O passare un'intera giornata a decidere come chiamare una porcellina mentre tutto il resto del mondo fa cose più o meno serie?

Non allarmatevi, sto solo traducendo un libro per bambini. Il problema è solo che non penso ad altro. Che la gente mi parla ma io penso a Ping Pinguino... e poi chissà perchè le intuizioni geniali mi vengono proprio mentre qualcuno mi parla di cose serie.

- Livia, sai, volevo dirti che...
- Purzel, la chiamerò Purzel! Perfetto, no?

E poi via ad una serie di ragionamenti, motivazioni che mi hanno portato a quella scelta...in quei momenti sono un treno in corsa! E povero a chi ci capita...
Vi lascio immaginare la faccia della mia interlocutrice... allibita.
Ma, ragazzi, c'è chi vive di solo pane e chi di queste cose...
Morirò di fame...sigh!

Tuesday, April 24, 2007

Di passaggio...

Pensieri ed emozioni ormai prendono forma e volume solo con il rumore del treno sulle rotaie, un rumore sempre più noto. E’ un tragitto che sta diventando familiare, eppure non ci sazia mai di immagini; una nuova luce, nuovi colori trasformano i soliti ruscelli, le case, i ponti e le distese in luoghi visti oggi per la prima volta.
Sto tornando a Gorizia, cittadina di confine e crocevia di culture vive e dormienti.
Sono stata alla laurea di Chupito, di un ingegnere sui generis per fortuna e ora si ritorna a quella che è la base fino a fine giugno.
Ad ogni stazione amori che si salutano, raccomandazioni e auguri di buon viaggio in tutte le lingue. Baci rubati ad un treno che sta per partire sullo scalino del vagone, l’ultima sigaretta prima di entrare, arrivederci a città, agli amici di sempre, a genitori premurosi e iperprotettivi, a chi attende il fischio del controllore per tornare alla vita di sempre scendendo i gradini verso l’uscita della stazione.
Treni in ritardo, treni in orario, corse con valigie, sospiri di sollievo, biglietti non timbrati, coincidenze perse…
Volassero, passassero così veloci i pensieri di sempre, con la velocità di un treno regionale che sotto il sole di aprile attraversa campi di grano ancora verdi, terre arse e prati primaverili.
Li portasse via il treno che all’improvviso sfreccia sul binario accanto, davanti agli occhi di chi ama scrivere guardando fuori dal finestrino, di chi nega minuti al libro che ha tra le mani per ammirare paesi in fiore e i papaveri che punteggiano prati abbandonati.
Non ci si sente soli sul treno ma si ha il timore di sentirsi soli nel luogo che ci attende, nella stazione d’arrivo.
Tornare a Gorizia è tornare indietro nel tempo. Mi assale l’idea della stabilità, del non mutabile, dell’immobile. Non è un treno che va avanti questo, ma un treno del ritorno, che fa un rewind.
Vorrei restare su questo treno e attendere che cambi direzione.
Bruciare quest’ansia del rientro che cresce ad ogni stazione annunciata. E’ il senso del dovere il problema e i problemi, lo stress che mi legano a Gorizia. Gli spazi troppo stretti, gli ambienti accademici, il vedere che nulla è cambiato, tutto è immobile.
Mi consola l’immagine di poche e buone amiche che mi attendono…chi alla stazione, chi nella sua stanza.
Ma soprattutto, e dico soprattutto, mi dà sollievo sapere che questo è un luogo provvisorio, di passaggio, solo di passaggio.

Tuesday, April 03, 2007

Terra dei tormentoni e dei tormenti...

Che l’Italia fosse la Terra per eccellenza dei tormentoni si è sempre saputo. Che in alcuni casi anche il Paese del disgusto ne ho avuto la conferma oggi.

Ho avuto la disgraziata idea di accendere la radio e affacciarmi sul mondo…non esagero se vi dico che per un’ora si son sentite sempre le stesse "canzoni", su tutte le stazioni. Da diventare pazzi!

A volte cambiava l’artista ma la musica, la cantilena, la lagna era sempre la stessa.

Sono arrivata alla conclusione che dopo 7 mesi la situazione musicale in Italia non è peggiorata, ma è proprio senza speranza.

Tiziano Ferro invece di farla finita è diventato una super star insieme agli amichetti Nek, Gigi D’Alessio e le altre “anime da purgatorio”…
Un certo Daniele Silvestri si è praticamente rincoglionito e parla solo a rime senza senso. Oggi avrò sentito sta “paranza” non so quante volte ma non ho ancora capito cosa sia questa cosa nella Brianza nell’isola di Ponza…bah!
Laura Pausini è sempre più disperata, parla di pianeti del cuore ed è sempre senza un benedetto uomo che la soddisfi (non vorrei essere scurrile ma secondo me è l’astinenza il problema!).
Albano si ostina a distruggere i timpani degli italiani che non gli hanno ancora staccato le corde vocali. E’ più straziante che mai.
Sanremo, come sempre, ha sfornato solo mostri, ma non di bravura! Mostri nel senso di mostri, mostri!

E anche se sei stata all’estero per mesi, basta che accendi un attimo la radio e non ti sei persa nulla. Vorresti aver perso tutta sta spazzatura e invece no, ecco un pianto cantilenante, ecco un isterico, ecco un uomo sull’orlo del precipizio e l’unica cosa che pensi in questi momenti è: ma perché non si butta???

Quindi la radio non si accende più. Basta, per carità. Ma neppure la tv, eh? Tralascio i reality e programmino che non ho neppur intravisto…questa volta mi riferisco ai telegiornali ad ora di pranzo. Questi giornalisti sembra provino un piacere macabro a condire le notizie con parole raccapriccianti mentre si mangia.
Dopo mesi senza una tv, non riesco davvero più a mandare giù un boccone se un giornalista italiano si dà da fare a tirar fuori tutti i sinonimi più osceni e crudi della lingua italiana.
Sciopero. Mi è rimasto solo il pc…come i vecchi tempi…