Tuesday, February 13, 2007

6 Febbraio

Far la spesa

Al supermercato si va a far la spesa. Al supermercato, di solito, non ragiona il cervello ma lo stomaco. Si spegne il neurone e la bocca dello stomaco (ora si spiega il perché di questo nome) si attiva (a volte parla anche ad alta voce e si sentono quei rumorini chiamati da molti “morsi della fame”). Mentre il neurone ha pensieri più lineari (anche il mio?Mah!), la bocca dello stomaco dice sempre ciò che pensa e quando si impunta su qualcosa non c’è modo di farle cambiare idea.
Ti avvicini al banco verdura perché hai deciso di preparare un pranzetto “verde-tutta-salute” ma lo stomaco grida “pastaaaa al fornoooo”…e la tipa accanto a te, anche lei lì, ma per il contorno di insalata al suo pollo con patate (sicuramente preceduto da gnocchetti alla zucca!) non si gira, ma senti che ti osserva con la coda dell’occhio.
Queste donne le conosco bene, posso immaginare ciò che vorrebbero dire perché sono due le frasi che la categoria “madri-pienotte brave in cucina” pensano ad alta voce al supermercato, con il rischio di farsi scappare anche il sospiro di rassegnazione: “questi giovani d’oggi la devono smettere con le diete” quando si è al reparto verdura, e “questi giovani mangiano solo schifezze” quando si rimane imbambolati nella corsia dolci.
E’ divertente andare al supermercato e spiare i carrelli di queste signore, immaginare cosa cucineranno al loro maritozzo dalle forme arrotondate o come imbottiranno i loro figli tornati da scuola. Perché tutto ciò che preparano loro è sano, fa bene, rende forti…e ciò che preparano studentesse che gironzolano nel supermercato è così tristeeeee…
Il pomeriggio è fonte d'ispirazione
Passeggiare per il centro di Piacenza, entrare in un negozio.
Ore 17.30: mi sono fatta il buco all’orecchio destro, non so spiegarvi dove visto che da mesi cerco di capire come si chiama quella parte dell’orecchio. Se la chiamo “parte che viene premuta per attappare le orecchie”, mi capite?
Sì, perché voglio ricordare questo periodo. Periodo di novità, cambiamenti, viaggi, benessere, soddisfazioni

1 comment:

fausticchia said...

io quamnndo faccio la spesa, affinchè mi senta meno triste, penso sempre a qualcosa che potrei comprare a Ottavia. A volte la compro pure.
Poi in realtà la mangio io, ma vabbè...
è bello avere una coinquilina immaginaria.