Tuesday, September 18, 2007

Al-luce di notte


Quando di notte ti svegli per andare in bagno (per quanto mi riguarda il bisogno deve esser particolarmente imminente per svegliarmi e decidere di alzarmi invece di attendere la sveglia) il mio primo pensiero di solito è: “dove sono?”. Non seguono le classiche domande esistenziali: chi sono, da dove vengo, perché, che ne sarà di me, ma semplicemente “dov’è il bagno?”. Questo perché spesso dormo in posti diversi e devo fare un attimo mente locale.
In alcuni luoghi il percorso notturno verso il bagno è semplice, in altri non lo è ma ormai ho imparato ad evitare trappole ed ostacoli.
C’è una cosa che però non prendo mai in considerazione: gli imprevisti.
Quando tutto sembra filare liscio come l’olio, ecco una scarpa che sbuca, una lampada fuori posto e patapumpete, un casino infernale. Nel migliore dei casi sveglio solo chi dorme pacificamente e che mi ero ripromessa di non disturbare, nel peggiore mi distruggo. Io spesso sveglio e mi distruggo. Questa volta l’imprevisto era la porta. Una porta che è sempre stata aperta, di giorno, di notte ma che il caso o l’homo sapiens sapiens ha voluto che l’altra notte fosse chiusa.
Così, dopo essermi illusa di non aver destato il sonno altrui sfiorando e facendo traballare la lampada a qualche cm più vicino al letto, ormai vicinissima al bagno e pronta al respiro di sollievo…bummm. Un rumore allucinante nel buio della notte. Alluce destro fracassato contro stupida porta chiusa. Io non so soffrire in silenzio, soprattutto dopo che comunque il danno è stato fatto…così ho iniziato a maledire quel maledetto oggetto di legno che aveva deciso di essere chiuso di notte proprio quando io dovevo andare in bagno.
- Ma che succede?
- Ahiaaaaaaaaa
- Che è???? Cosa hai combinato?
- Sei stato tu a chiudere questa maledetta porta per uccidermi? E’ sempre stata apertaaaaaa.
-…
- E non ridereeeeee
Il brutto arriva quando il colpevole (anche se lui continua a dichiarare di essere innocente) ripete continuando maledettamente a ridere che è impossibile che la porta fosse chiusa e che comunque lui l’ha lasciata aperta.
Non ci sono correnti d’aria, io non sono sonnambula, spiegalo tu al mio alluce cosa è successo visto che è più incazzato di me. A distanza di due giorni mi fa ancora male…
Alluce medita vendetta.

2 comments:

Livia said...

Il colpevole oltre ad aver attentato alla mia vita si diverte a mettere sul mio blog foto che nessuno, dico nessuno dovrebbe vedereeeeeee.
Grazieeeeeee
Vendetta sarà fatta

Anonymous said...

no no...che tutti dovrebbero vedere cara la mia bella scoobi doA